Voglia di Purè? Prova i 5 Migliori Schiacciapatate

Il miglior schiacciapatate è un semplicissimo accessorio da cucina che, come dice il suo stesso nome, è utile per schiacciare le  patate  nella preparazione di molteplici creazioni culinarie, primi fra tutti il ​​purè e gli gnocchi.

Ma è anche un pratico  passaverdure . Può essere impiegato per schiacciare le verdure bollite come le zucchine e la zucca, o la frutta cotta come le mele e le pere. In questo modo diviene molto facile preparare delle composte o anche le  pappe per neonati .

È uno strumento talmente utile che non può mancare in nessuna cucina. Perché se è vero che se si è da soli può bastare anche una forchetta, quando si è più numerosi è decisamente più pratico usare questo accessorio, anche per poter schiacciare tutta la verdura mentre è ancora calda.

Sommario

I migliori schiacciapatate

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Qual è il miglior schiacciapatate?

Oggi sul merc ato se ne trovano per tutti i gusti e in tutte le fasce di  prezzo . Ma se vuoi acquistarne uno, anche di marca , a basso prezzo , niente di meglio che rivolgersi alla vendita online .

Puoi anche scegliere un buon schiacciapatate economico : l’importante è valutare bene le opinioni degli utenti pubblicate nel web.

 

#1 Barazzoni Schiacciapatate 

Il migliore per: robustezza

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Realizzato in acciaio inox 18/10, particolarmente spesso, si rivela robusto, solido e resistente all’usura. Garantisce una notevole pressione nel movimento, consentendo così di ottenere un risultato ottimale con poche, semplici mosse.

Il diametro della base è di circa 10 centimetri, mentre quello dei fori è di circa 3 millimetri.  È facile da pulire e si può mettere comodamente in lavastoviglie.

 

#2 Faringdon Collection Deluxe Schiacciapatate 

Il migliore per: piastre intercambiabili

Lo strumento è equipaggiato con due piastre in acciaio inox intercambiabili. In questo modo si possono ridurre velocemente in purea tutti i tipi di verdure cotte; si rivela ideale anche per preparare le pappe dei bebè.

Grazie al suo pratico aggancio frontale è possibile appoggiarsi al contenitore di raccolta, per lavorare nella massima comodità. È lavabile in lavastoviglie.

 

#3 Oxo Schiacciapatate 

Il migliore per: 3 in 1

È progettato con disco in acciaio inox che permette di cambiare la consistenza della purea. La regolazione fine è ideale per soffici purè di patate, rape o carote, quella media per spezie e verdure bollite, mentre quella grande per insalata di uova e per ottenere la passata di pomodoro.

Ha un’impugnatura antiscivolo e la sua base scanalata facilita il posizionamento su ciotole e pentole.

 

#4 Calder Schiacciapatate 

Il migliore per: fare i passatelli

Questo versatile accessorio soddisfa le esigenze di preparazione di tutti gli amanti dei passatelli. Realizzato in acciaio inox 18/10, viene infatti fornito con due dischi intercambiabili, uno con fori da 0,5 centimetri e l’altro da 0,3 centimetri.

Nella confezione è anche presente un mini-ricettario che illustra come fare i passatelli. È robusto e si può lavare in lavastoviglie.

 

#5 BetterDay Schiacciapatate 

Il migliore per: si può ripiegare e mettere nei cassetti

È realizzato in acciaio inossidabile resistente alla ruggine e robusto, fatto per durare nel tempo. Il manico è stato modellato in maniera ergonomica per un uso comodo: non scivola e consente di avere una presa salda per renderlo più semplice da usare. Può essere lavato in lavastoviglie.

Per riporlo in un cassetto basta premere le due aste dello schiacciapatate e piegarlo. Alternativamente, grazie al suo occhiello, puoi appenderlo assieme agli altri utensili da cucina.

 

Com’è fatto uno schiacciapatate?

Nella sua versione più semplice e classica, è lo stesso schiacciapatate professionale con sistema di leva che si ritrova nelle cucine degli chef. Tuttavia, con il trascorrere del tempo le aziende si sono sbizzarrite nella proposta di modelli di diverso design, elettrificati, multifunzione e accessoriati per altre operazioni (tipo set con spremiaglio).

 Il funzionamento di questo strumento è del tutto intuitivo ed è quasi superfluo spiegarlo. Basta inserire l’amato tubero, ovviamente cotto e lessato, nell’apposito scomparto. A questo punto, si abbassa la leva superiore munita di una base di pressione che va a schiacciare la patata su un fondo forato.

Dal fondo e dai lati escono filamenti grossolani ma omogenei di verdura. Questo tipo di schiacciapatate classico può essere utilizzato direttamente nella pentola o nella ciotola dove si procederà poi al completamento della ricetta.

A questo punto, la purea può essere cucinata con gli ingredienti desiderati: latte, panna e formaggi (in base alla scelta e al gusto personale) per creare infinite varianti di ricette. Con lo stesso sistema si possono passare numerose altre tipologie di verdura e frutta cotta.

Esistono modelli ancora più semplici che non lavorano con la leva, ma solo con il disco forato che occorre pigiare con precisione sulla verdura cotta: il disco è fissato a un telaio con manico per facilitare la presa.

Gli schiacciapatate elettrici hanno invece un rotore che lavora a bassa velocità spingendo il composto verso la parete esterna del cono, Quest’ultima è forata e permette la fuoriuscita della pasta spappolata.

Vi sono anche altre versioni con scompartimento separato che consentono di inserire le patate con la buccia, separandola poi in modo automatico dal composto.

Schiacciapatate o mixer?

A questo punto sorge spontanea una domanda: perché non usare al posto di questo strumento un passaverdure o un mixer? La risposta è semplice e viene dalla… chimica!

Le cellule della patata contengono una grande quantità di amido. Pressando questo tubero con uno schiacciapatate, le cellule si rompono parzialmente e l’amido in esse contenuto assorbe acqua e si gonfia. La patata schiacciata in questo modo ha una struttura che si lega facilmente con gli altri ingredienti, come ad esempio con la farina per fare gli gnocchi.

Se si utilizza un passaverdure, un  minipimer  o un mixer, le cellule si rompono quasi completamente e quindi si libera una quantità eccessiva di amido. Questo si agglutina formando una massa gommosa, che non è più in grado di montare e legarsi con gli altri ingredienti.

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